domenica 31 luglio 2016

A Procida non caddero bombe, di Giacomo Retaggio

A Procida non caddero bombe


L'isola di Arturo: un ritratto psicologico, un Bildungsroman... ed inoltre come tanti critici hanno osservato, ci offre anche una vivida descrizione dell'isola di Procida, l'isola nella forma di un delfino nel Golfo di Napoli.


Mi incuriosisce la storia attuale novecentesca dell'isola: assomiglia alla versione offerta nel secondo romanzo morantiano?
Come il giovane Arturo, un procidano, Mario Cozzolino (nato a Napoli, il 3 gennaio 1921), intervisto da Retaggio, si è iscritto alla marina italiana con entusiasmo. (p. 43-49) Mi fa pensare dei dialoghi fra il protagonista Arturo e il suo amico, il suo ex-badante Silvio...



Eccone un punto di ingresso:
A Procida non caddero bombe di Giacomo Retaggio, memorie uscite nel 2000 con un prologo di Luigi Muro, sindaco di Procida, fa rivivere le atmosfere del periodo della seconda guerra mondiale.  Biografia dell'autore, della copertina del libro: “Giacomo Retaggio è nato e vive a Procida ove svolge l’attività di medico. Oltre ad aver collaborato a giornali e riviste ha già pubblicato nel 1996 il libro Procida ed io. Un anno, o quasi. Amante di lettere e di musica ha nel cuore Procida, le sue tradizioni, la sua cultura e la sua gente.”

Nel 2013 è uscito un'intervista con il medico nel giornaleIl Procidano; in cui discute la chiusura del famoso carcere nel 1988: "Fin quando c’era il carcere Procida aveva una sua personalità ed importanza sia pur negative. Con la sua chiusura l’isola non ha avuto, secondo me, quel decollo turistico e sociale che molti auspicavano per cui è rimasta in una sorta di stallo in attesa di uno sviluppo che sicuramente l’attuale congiuntura non favorisce."


Il nostro protagonista Arturo, nato negli primi anni 20, sarebbe stato maggiore di Retaggio. Arturo ci spiega: “Quando nacqui era l’anno XVI E. F. [1938; E.F. = era fascista] Vittorio Emanuele III felicemente regnava sull’Italia e l’Albania e imperava sull’Etiopia. Mussolini governava.” (p. 13)




Interessante il contrasto per chi abbia letto L'isola di Arturo e si ricordi la mancanza di una coscienza storica nel romanzo.  Benché Retaggio trascorresse la guerra sull'isola non ignorava le notizie... mentre Arturo solo ha saputo dello scoppiare della guerra da Silvio. “Ma dell’epoca contemporanea, non sapevo nulla… E adesso all’udire le notizie mondiali che mi dava Silvestro, mi pareva d’aver dormito per sedici anni, uguale alla ragazza della favola: in un cortile d’erbe selvagge e ragnatele, fra civette e gufi, con uno spillone fatato confitto nella fronte!” (p. 367)


Nel libro di Retaggio, la Terra Murata appare in modo concreto e semplice: "Sul carcere in quel periodo c’erano i 'politici'. I 'grandi' dicevano che erano i fascisti che avevano comandato negli anni precedenti. C’erano parecchi pezzi grossi che, dopo la fine della guerra, erano stati arrestati e portati a Procida." (p. 165)

Erano anche chiamati i “detenuti eccellenti" e ammontavano a 70 carcerati, della cifra totale di 400, secondo un certo Alfonso Sabino (nato a Procida il 3 dicembre 1915; nel 1945 era agente di polizia penitenziara nel carcere di Procida); intervistato dal Retaggio (p. 171-175).

Interessante la descrizione della fine della guerra nel 1945: "In quel mese di aprile, in quell’aprile del '45, finì la guerra. La radio ci portò la notizia. Io, come tanti altri non mi resi conto bene delle cose. Non ricordo particolari manifestazioni di giubilo come nel settembre del ’43." (p. 156)

Trovo anche interessantissimo il ricordo della caduta del regime fascista:
"E a Procida a chi poteva aver fatto piacere la caduta del Duce? Molti (la maggioranza) erano indifferenti. Dopo la prima reazione di meraviglia si erano già abituati all’idea. Per loro non cambiava nulla. L’unica cosa positiva che si sarebbe potuta avere era la fine della guerra perché, nella mente di quasi tutti, Mussolini e la guerra erano la stessa cosa. E non era roba da poco. Ma, per il resto, le condizioni di vita (questo lo penso oggi) di questa povera gente erano tali che orami non credevano più a nessuno. Erano stati male prima, stavano male adesso, sarebbero stati male dopo. C’era una sorte di rassegnazione, di disincanto, di totale sfiducia." (p. 86)

Un ultimo punto: Retaggio racconta il ritorno a Procida dei prigionieri di guerra; si aspettava ansiosamente l'arrivo del padre. Anche se le dimensioni dei ricordi e della storia variano da Morante a Retaggio, il dolore della guerra, l'amore familiare, il rapporto che lega Retaggio all'isola richiama l'invenzione di Morante.

domenica 5 giugno 2016

Premio Elsa Morante ragazzi: l’edizione 2016

Il Premio Elsa Morante Ragazzi si è svolto il 30 maggio presso lo stabilimento Bagno Elena di Napoli.

“Il Morante Ragazzi - ha dichiarato la presidente del Premio, Dacia Maraini - ha l’importanza di promuovere la lettura tra i giovani e stimolarli su valori importanti spesso offuscati dalla nostra società contemporanea.” Anche presenti alla manifestazione del 30 maggio erano circa mille studenti di Campania, Puglia, Sicilia, e Lombardia, che compongono la giuria popolare di questa sezione del Premio dedicato alla letteratura per ragazzi.
I tre libri prescelti dalla giuria tecnica erano: Il braccialetto, di Lia Levi; Il ladro di ombre di Veronica Cantero Burroni; e Il nome di Dio è misericordia di Andrea Tornielli. Il Premio Elsa Morante, testata registrata ed esclusiva dell'Associazione Culturale Premio Elsa Morante, onlus, è organizzato con il patrocinio del Ministero dei beni e le attività culturali. L’argentina Veronica Cantero Burroni è stata decretata la super vincitrice, con “Il ladro di ombre” edito in Italia da Edizioni di pagina.
Foto della manifestazione pubblicate dal Napoli Post qui.

martedì 10 novembre 2015

Di Rosa: "Divenire Animale" e il gatto Alvaro


Di Rosa, Rossella. (2015). “Divenire Animale”: divenire Elisa. La centralità del gatto Alvaro in Menzogna e Sortilegio di Elsa Morante. Carte Italiane, 2(10). italian_ucla_carteitaliane_24213.

 

Abstract

Sebbene alcuni studi critici abbiano rilevato e analizzato la presenza degli animali in alcune opere di Elsa Morante (e soprattutto per La Storia), pochi invece sono i contributi che approfondiscono questo tema nel primo romanzo della scrittrice, Menzogna e sortilegio (1948). Il saggio si propone dunque di analizzare le modalità con cui Elsa Morante accoglie l’animalità nel suo esordio letterario, in cui, sin dai primi capitoli, la narratrice-protagonista Elisa dichiara di trovarsi in compagnia di “un essere vivente non umano,” di cui solo alla fine svelerà l’identità. Si tratta del gatto Alvaro, compagno fedele della giovane per tutta la durata del racconto. Il rapporto Elisa-Alvaro risulta cruciale e se indagato ampiamente può schiudere orizzonti nuovi sull’esegesi dell’opera morantiana. A mio parere, non solo Alvaro rappresenta derridianamente “the extreme otherness” con cui l’essere umano si rapporta, ma gioca un ruolo fondamentale nella definizione dell’identità di Elisa che, oscillando tra umano e animale, sembra incarnare perfettamente ciò che Gilles Deleuze e Félix Guattari definiscono, in A Thousand Plateaus (1987), "divenire animale."

mercoledì 7 ottobre 2015

The Penguin Book of International Gay Writing



book cover image for The Penguin Book of International Gay Writing


Nell'antologia The Penguin Book of International Gay Writing, a cura di Mark Mitchell c'è qualche pagina tolta del secondo romanzo morantiano, L'isola di Arturo. Mitchell ha scelto la traduzione inglese di Isabel Quigley che devo confessare di non aver letto mai prima... 
Per rappresentare l'amore gay nel romanzo Mitchell si riferisce alla scena fra Wilhelm Gerace e Stella, quando il secondo si è entrato in galera (nella Terra Murata). Il geloso Arturo spiava la coppia infelice: W. G., venuto alla galera per pregare per un segno d'affetto, e il disprezzo di Stella.

Quigley ha tradotto la parola "parodia" gettata a W.G. da Stella come "grotesque", che trovo interessante. Senza troppo allontanarsi dal senso letterale, forse... ma avrei preferito un'altra parola. Perchè non "parody"? "travesty"? "caricature"? 

Tra i conoscenti di Elsa Morante certamente si figuravano degli uomini gay - Luchino Visconti, Hans Werner Henze, Pier Paolo Pasolini, per nominarne tre.

Mi domando se l'omosessualità come viene raffigurata nel romanzo era concepita come una metafora? Un modo per parlare della costruzione del testo stesso? Romeo l'Amalfitano sogna dei fiori e delle api... che sempre mi ha fatto pensare della metafora delle api di cui scrive Seneca et al. In Casa dei Guaglioni ci sono due rapporti omosessuali (e misogini) instabili: all'inizio, Romeo e Wilhelm e poi Wilhelm e Stella.



Mitchell, Mark. The Penguin Book of International Gay Writing. New York, NY: Viking, 1995. Print.

martedì 22 settembre 2015

Pranzo di Natale

copertina, Pranzo di Natale, di Elsa Morante
Copertina, Pranzo di Natale, di Elsa Morante

Pranzo di Natale 
Elsa Morante 
Con una nota di Goffredo Fofi 

Non ho ancora letto il “Pranzo di Natale” di Elsa Morante, scritto in forma di lettera a Goffredo Fofi, saggista, giornalista e critico cinematografico, lettarario e teatrale. “Il pranzo di Natale” è stato recentemente riscoperto grazie a Henry Beyle, piccola casa editrice milanese.

Ma non vedo l'ora di leggermelo- dovrei comprarmi una copia!


Adorazione dei gatti?!


mercoledì 9 settembre 2015

Storie d'amore

Copertina del libro Storie d'amore


Morante, Elsa. Storie d'amore. Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2003. Print.

Il libro si occupa dell'eterna storia della passione amorosa: ma è davvero così eterna? Qui sono raccolti molti modi di intendere l'amore: l'obiettivo era di raccogliere le più belle storie d'amore della letteratura, del teatro e del cinema. Molti degli autori inclusisono italiani: Alberto Savinio, Giorgio Bassani, Francesco Jovine, Camilla Cederna, Nico Naldini, Marisa Bulgheroni, Roberto Alajmo e Antonio Pascate...
Viene inclusa anche la nostra Elsa Morante (pp. 9-14), il cui racconto "Catullo e Lesbia" apparve nel 1950.

Leggetevi il racconto qui. (© Copyright eredi Elsa Morante. Tutti i diritti riservati, trattati da Agenzia Letteraria Internazionale, Milano di Elsa Morante - Il Sole 24 Ore.)

Ed inoltre, vi indico:

Morante, Elsa. Catullo e Lesbia. Milano: Henry Beyle, 2013. Print.

Il libro Catullo e Lesbia è uscito nel 2013 nella collana "Quaderni di prosa e di invenzione" dell'editore Henry Beyle.

copertina, Catullo e Lesbia di Elsa Morante