Nella sua analisi, il nono capitolo de Women's Writing in Western Europe, Adalgisa Giorgio rifiuta "the anxiety of influence" di Harold Bloom come modello per il rapporto tra Di Lascia e Morante. Secondo Giorgio, questo modello de "the anxiety of influence" benché sia maschilizzato e negativo nonostante viene spesso utilizzato in modo quasi inconscio dei critici di Passaggio in ombra. Modello legato alla visione di Morante come unicum novecentesco, senza seguaci o "figlie" letterari; una visione respinta da Giorgio stessa, Concetta D'Angeli, Sharon Wood e Stefania Lucamante, per citarne alcuni critici più recenti morantiani.
Giorgio riapre la questione del rapporto tra Di Lascia, che negava di aver letto Morante (comunque sembra che abbia letto Menzogna e sortilegio almeno due volte) e la grande scrittrice: "What is then the status of Passaggio in ombra in relation to its model [Menzogna e sortilegio]?"
Giorgio traccia i modi in cui il "text"di Passaggio in ombra rispecchia e anche rispinge l' "intertext" morantiano, usando tre termini della retorica classica: imitatio, elocutio e dispositio. Imitatio è il termine principale con cui Giorgio descrive la scrittura di Passaggio in ombra: una copia che fiorisce nel suo imitare con inventio.
Tornando alle poche pagine de Le relazioni sentimentali, il secondo romanzo lasciato incompiuto di Di Lascia, Giorgio propone che Di Lascia ci stia ancora riscrivendo Morante, riconoscendola come la sua "literary Mother."
Copertina originale del primo romanzo morantiano che richiama Chagall |
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