venerdì 26 settembre 2014

Come tradurre la Morante all'inglese: un'intervista con Jacob Blakesley, University of Leeds, Centre for Translation Studies

Cari lettori miei, sono lietissima di riportarvi un'intervista scritta con lo studioso Dr. Jacob Blakesley, University of Leeds, Centre for Translation Studies e Leverhulme Early Career Fellow. Abbiamo discusso Great Italian Short Stories of the Twentieth Century/I grandi racconti italiani del NovecentoPubblicato nel 2013 dalla casa editrice Dover Publications, Inc., il volume consiste di un'antologia bilingue di racconti. Una scelta nuova di racconti italiani moderni, con un'introduzione ad ogni autore, tutto selezionato e tradotto di Jacob Blakesley. (Per tutti i dati bibliografici, vedete WorldCat qui.)



Il suo profilo professionale è disponibile attraverso la rete sociale Academia.edu:  

https://leeds.academia.edu/JacobBlakesley



Great Italian Short Stories of the Twentieth Century

I grandi racconti italiani del Novecento


A Dual-Language Book 


Gabrielle Orsi: Great Italian Short Stories of the Twentieth Century / I grandi racconti italiani del Novecento: A Dual-Language Book (Dover Dual Language Italian) è un'antologia bilingue di racconti con traduzione inglese a fronteCom'è stato concepito il libro? Come ha scelto Lei i racconti? 


Jacob Blakesley: Diciamo che l’antologia è stata concepita in un modo abbastanza casuale. Avevo inizialmente visto un annuncio di Dover che cercava traduttori, e dopo avergli mandato il mio cv e un writing sample, mi hanno chiesto se avevo delle idee per una raccolta di racconti italiani del Novecento. Ma mi hanno dato solo due settimane per mettere insieme un elenco di possibili racconti. Volevano racconti inediti in inglese, per la maggior parte. Insomma ho cominciato a scegliere gli autori che conoscevo meglio e che per me erano più importanti nella narrativa italiana del Novecento, e poi ho cercato un loro racconto che non era stato mai tradotto (o, in pochi casi, che era stato tradotto ma molto tempo fa o che comunque era poco disponibile). 


Gabrielle Orsi: Lei ha scritto negli appunti del libro, nel "Translator's Note": "This book has been conceived with two audiences in mind: the student and the general reader. I have generally kept quite close to the Italian when possible, and some might say too close. Yet I have also aimed for readability of the stories, and this has resulted in some occasional changes in syntax and/or vocabulary." Com'è il processo traduttivo per Lei in genere? E con particolare riferimento al testo della Morante, "Il ladro dei lumi," com'era andato il processo traduttivo? 


Jacob Blakesley: Secondo me non tutti i traduttori seguono un metodo specifico. Mentre i miei saggi critici cercano di esaminare il processo traduttivo in un modo analitico e rigoroso, le mie traduzioni sono piuttosto ad hoc. E questo è dovuto al fatto che spesso è difficile o addirittura dannoso avere un'idea a priori di come tradurre un dato testo prima di andare a mano a mano. Ho cercato, per esempio, di rispettare più un certo lirismo della Morante, mentre, per esempio, non ho fatto lo stesso per Pirandello, dove invece prediligevo il dialogo e il macabro. Comunque, per la Morante, ho fatto una traduzione anzitutto superletterale, anche con false friends, prima di raffinarla. 

Gabrielle Orsi: Perchè ha scelto "Il ladro dei lumi" di tradurre, dato che la Morante ne ha scritti tanti racconti negli anni 30, 40, 50…? Penso che non sia il più conosciuto dei suoi racconti...

Jacob Blakesley: Devo ammettere che non essendo uno specialista in particolare della Morante, ho scelto il racconto che conoscevo meglio, e che mi aveva colpito quando l'avevo letto anni prima. Il fatto personale di esser cresciuto ebreo mi ha reso il testo molto vicino e ancora più affascinante.

Gabrielle Orsi: Ci dica un po' sull'realizzazione del testo inglese del racconto "Il ladro dei lumi." Secondo le mie ricerche, la traduzione che Lei ha effettuato è la prima mai fatta all'inglese… Come è andato tradurre un racconto così complesso, con (credo) due narratrici o almeno due punti di vista? (C'è “quella ragazzina,” che “è sempre là, che interroga spaurita nel suo mondo incomprensibile” alla fine, per esempio, ma c'è anche una narratrice adulta che comincia il racconto…)

Jacob Blakesley: L'ho tradotto molto letteralmente e quindi in modo intenzionalmente goffo, una prima volta; poi ho rifinito la traduzione, per cercare di farlo scorrere bene in inglese. Tradurlo non è stato facile, sia per le ambiguità della narrazione, sia perché riprodurre lo stile della Morante, che è tutt'altro che prosaico, è piuttosto arduo. Infine mi stupisce che questa sia davvero la prima traduzione, data l'evidente grandezza del racconto.

Gabrielle Orsi: Nicoletta Di Ciolla McGowan ha osservato che "Il ladro dei lumi" racconta un risveglio individuale, ma ciò nonostante, sottolinea che la trama è "almost non-existent" e un'atmosfera "overwhelmingly gothic" soffoca i personaggi. Cosa ne pensa del racconto? È d'accordo con Di Ciolla McGowan? Come rispondono gli studenti, secondo Lei, a questo racconto così cupo e misterioso?

Jacob Blakesley: Non sono d'accordo con Nicoletta Di Ciolla McGowan: trovo che la trama sia abbastanza chiara, anche se non è chiaro se la narratrice sia veramente la ragazzina descritta. L'asserzione che la narratrice "non avev[a] più di sei anni", i riferimenti a sua madre e alla sua famiglia, mi inducono a credere che sia stata lei, la narratrice, "quella ragazzina." Il racconto è davvero terrificante, e la religiosità della narratrice rende il racconto ancora più pregno di qualcosa di mistico. Non ho avuto l'occasione, ancora, di far leggere questo agli studenti, ma sicuramente attrarrebbe quelli più sensibili.

Indice del libro

Luigi Pirandello (1867-1936): Naked life (La vita nuda) 
Federigo Tozzi (1883-1920): The crucifix (Il crocifisso)  
Carlo Emilio Gadda (1893-1973): The ash of distant battles (La cenere delle battaglie)  
Dino Buzzati (1906-1972): An important man (Un uomo importante) 
Alberto Moravia (1907-1990): My name is Alice I am a spinning top (Mi chiamo Alice sono una trottola) 
Tommaso Landolfi (1908-1979): Little animals (Animalini)  
Cesare Pavese (1908-1950): The gypsy woman (La zingara) 
Elsa Morante (1912-1985): The thief of lights (Il ladro dei lumi) 
Leonardo Sciascia (1921-1989): Our men are arriving (Arrivano i nostri) 
Mario Rigoni Stern (1921-2008): Bepi, a recalled reservist from 1913 (Bepi, un richiamato del '13) 
Giorgio Manganelli (1922-1990): The postcard (La cartolina) 
Italo Calvino (1923-1985): The collapse of time (on some drawings by Saul Steinberg) (Il crollo del tempo: su alcuni disegni di Saul Steinberg) 
Luigi Malerba (1927-2008): The defense of Italian (La difesa della lingua)
Goffredo Parise (1929-1986): Man and things (L'uomo e le cose) 
Gianni Celati (1937- ): The mimes' workshop (La bottega dei mimi).

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