Farò parte del convegno AATI-ACTFL in novembre a Philadelphia, con "Representing the War: World War II in Italian Literature and Film"!
Ecco un abbozzo della mia presentazione.. s'intitola per il momento "Elsa Morante's Roma: Una Città Not So Aperta."
Esamino come Elsa Morante rappresenta la seconda guerra mondiale nei suoi romanzi La Storia (1974) e Aracoeli (1982) con riferimento anche al racconto del 1945, "Il soldato siciliano" (che viene pubblicato solo nel 1963). Morante, una romana, localizza la guerra quasi esclusivamente a Roma; e in questo ambiente romano costruisce dei ritratti di gruppo, ritratti che sottolineano il soffrimento degli italiani e delle persone più marginalizzate come per esempio gli ebrei italiani. Benchè Morante sia antifascista, evita lo stesso di 'mitologizzare' la Resistenza in queste immagini di una Roma bellica.
Qual è il ruolo etica-estetica delle rappresentazioni morantiane di Roma e di guerra?
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