sabato 14 maggio 2011

Thomas E. Peterson, The Rose in Contemporary Italian Poetry

The Rose in Contemporary Italian Poetry


Thomas E. Peterson
University Press of Florida, 2000

Dato che già esistono due recensioni del libro interessante di Thomas E. Peterson, The Rose in Contemporary Italian Poetry, non scriverò un'altra recensione... invece vi offro degli appunti miei.  

  • Laura Baffoni Licata, Italica, Vol. 79, Issue 2 (2002), pp. 270-272
  • Thomas L. Cooksey, South Atlantic Review, Vol. 68, No. 4 (Autumn, 2003), pp. 105-107.

Nell'undicesimo capitolo, "The Feminine Voice, and Other Alibis", Peterson dichiara: 
"The poet who is denied a place by the literary institutions seeks an alibi, an imposture. Such an other or 'elsewhere' accompanies the development of the feminine voice in contemporary Italian letters. The feminine voice works and lives on a cultural and linguistic boundary, and is familiar with places where the creative spirit can prosper despite the experience of marginalization." (pagina 184) Continua Peterson, "...the feminine voice constitutes a mode of interrogation and reflection on the encoded sexual values of dominance and recession, virility and fertility." (pagina 185) 
Dichiarazione che si può facilmente collegare alla Morante ed infatti Peterson rivela che il titolo del capitolo è ispirato da lei: 
"Another voice that stood for the union of emotion and intellect, sensibility and perception is Elsa Morante... whose 1955 book of poems, Alibi, suggested the title of this chapter. In the eponymous poem she affirms, 'Only those who love, know' ('Solo chi ama conosce'), [poema che fornisce i lirici della Cantata della fiaba estrema di Hans Werner Henze] and then these lines that concern the nature of contingency and the fact that the object of one's belief in love, the 'rose and the bee,' might be unreliable:
Vorrei chiamarti: Fedele, ma non ti somiglia.

La tua grazia tramuta    
in un vanto lo scandalo che ti cinge.
Tu sei l'ape e sei la rosa.
Tu sei la sorte che fa i colori alle ali
e i riccioli ai capelli.
La tua riverenza è graziosa come l'arcobaleno.
"Tu sei l'ape e sei la rosa"; frase che apparisce anche nel romanzo L'isola di Arturo, come ho già scritto qui.
In questo capitolo Peterson cita anche qualche riga della poesia "Canzone finale della stella gialla detta pure La Carlottina":
"sono uscita per le vie sfoggiando
in petto la stella gialla dei giudei
come una rosa."
Dovrei (ri)leggere quella poesia prima di scrivere il pezzo proiettato per questo blog sull' 'ebraismo' letterario della Morante...

Aggiunge Peterson che i poemi più narrativi di Morante costituiscono uno sforzo di "to lose herself in the universality of need and innocence of children, and of history's victims." (pagina 190)

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