domenica 3 aprile 2011

Ohimé!

Saluti, cari lettori. Oggi, una piccola notizia della Morante--ma ohimé! 
Il 24 marzo è uscita nel The New Republic una recensione di Robert Boyers, la cui recensione della biografia morantiana di Lily Tuck è già discussa in questo blog. (Boyers, professore d'inglese al Skidmore College, è l'editore di Salmagundi e il direttore de The New York State Summer Writers Institute.)


Parlando di Journey into the Past, una novella di Stefan Zweig nel The Book, "an online review at The New Republic," Boyers ci spiega, "Literary fashions are fickle, of course. The taste for the novel of ideas, once largely associated with Mann, has notably diminished. The lugubrious emotionalism of nineteenth-century writers such as Theodor Fontane, or of a much more recent Italian novelist such as Elsa Morante, once widely admired, now seems out of reach. Though certain writers are rediscovered, brought back from the dead, most of those who are lost remain gone, all but forgotten."


"Lugubrious emotionalism" ripete il giudizio di Tuck sul romanzo Menzogna e sortilegio, un giudizio anche condiviso da Boyers nella recensione di Woman of Rome: A Life of Elsa Morante...   E rimpiango di nuovo che il capolavoro di Morante non è disponibile in una bella traduzione inglese.  
E Morante come "once widely admired"? Mi scusi, professore, ma io, e non sono io, la ammiro oggi...  Ecco perchè scrivo questo blog!
Cari lettori, ora sulla rete al sito di Purdue University Press si può downloadare come ePDF Under Arturo's Star: The Cultural Legacies of Elsa Morante che dimostra che oggi Morante non è una figura dimenticata ed ignorata, sia in Italia sia all'estero.


Grazie a Michael McDonald per avermi avvisato della recensione di Boyers!

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